La scomparsa di una persona cara genera un dolore indicibile, ma comporta l’espletamento di molte questioni burocratiche, come la rottamazione auto intestata al defunto per esempio.
L’auto appartenuta alla persona scomparsa è un bene a tutti gli effetti e come tale rientra nell’eredità che gli eredi si trovano a gestire. Non si tratta soltanto del veicolo, ma di tutte le spese e gli obblighi che ruotano intorno all’esistenza e all’uso dell’auto: assicurazione, revisione, bollo auto e così via.
L’auto si può vendere tramite i vari canali oppure si può rottamare: tutto dipende dalle condizioni del veicolo e dalle necessità personali.
Come funziona la rottamazione auto intestata al defunto
La rottamazione prevede la distruzione dell’auto presso un centro autorizzato e la cancellazione dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA). Rappresenta la soluzione ideale quando il veicolo è malmesso (es. carrozzeria rovinata, problemi strutturali, gas di scarico eccedenti e consumi eccessivi) ma, essendo intestato a un defunto, segue un iter diverso dalla rottamazione tradizionale.
La rottamazione auto intestata al defunto può essere richiesta da un erede presentando la documentazione necessaria, sia quella prevista normalmente che quella richiesta in caso di auto intestata a un defunto.
L’erede deve presentare il libretto di circolazione; il certificato di proprietà o foglio complementare; la targa anteriore e posteriore; la dichiarazione sostitutiva eredi per demolizione auto nella quale si dichiara erede; la copia del certificato di morte; la copia del documento d’identità.
Se si tratta di rottamazione auto defunto con più eredi allora la pratica deve essere effettuata da un solo erede e alla suddetta documentazione si deve aggiungere una delega degli altri eredi e la copia dei loro documenti di identità. Nel caso di rottamazione auto defunto con fermo amministrativo, invece, occorre accettare l’eredità, pagare il debito e cancellare il fermo amministrativo prima di procedere con la rottamazione.
L’importanza del certificato di rottamazione
L’erede consegna l’auto intestata al defunto e la documentazione completa al centro di raccolta autorizzato o al concessionario di riferimento. Dopo i relativi controlli, quindi, entra in possesso del certificato di rottamazione, vale a dire un documento che riporta tutti i dati del proprietario, dell’erede e del veicolo e attesta la presa in consegna del veicolo per la rottamazione. Questo certificato è importante perché esonera l’erede da qualunque tipo di responsabilità di natura civile, amministrativa e penale legata. Nell’arco di 30 giorni il veicolo del defunto viene cancellato definitivamente dal Pubblico Registro Automobilistico o PRA.
Rottamazione auto defunto: Costi
L’erede che decide di procedere con la rottamazione auto intestata al defunto deve sostenere dei costi: imposta di bollo, emolumenti ACI rottamazione auto defunto ed eventuali spese di trasporto del mezzo.
Quanto costa demolire una macchina di un defunto? Varia da caso a caso. Per esempio, se l’erede è in possesso del certificato di proprietà allora dovrà pagare l’imposta di bollo di 32 euro. Se utilizza il modello NP3C in sostituzione può arrivare a pagare oltre 61,50 euro.