La morte di una persona cara provoca dolore, ma richiede l’espletamento di varie pratiche burocratiche necessarie per dire addio nel modo giusto. È il caso del passaporto mortuario. Ecco cosa sapere!
Nella maggior parte dei casi il dolore per la perdita di una persona cara altera la capacità di problem solving abituale, rendendo incapaci di stare dietro alla burocrazia e all’intera organizzazione del funerale. Le cose si complicano quando il trasporto funebre deve essere effettuato al di fuori dei confini nazionali (cioè fuori dall’Italia).
Cos’è il passaporto mortuario?
Il passaporto mortuario non è altro che un documento che attesta l’identità del defunto e consente lo spostamento della salma a livello internazionale. È necessario per poter trasportare la salma da un Paese a un altro rispettando gli standard di legge e la normativa in vigore all’estero.
I casi in cui è necessario sono quando la persona è morta all’estero e deve essere rimpatriata in Italia oppure il defunto è nato in un altro Paese.
Come si richiede il passaporto mortuario
Il coniuge, il convivente o la persona delegata può richiedere il passaporto mortuario autonomamente, ma occuparsi di questa pratica burocratica in un momento delicato potrebbe arrecare ancora più dolore. Nonostante tutto, però, è necessario che qualcuno si faccia carico di tale responsabilità perché altrimenti non è possibile spostare la persona defunta a livello internazionale. In questo caso è possibile rivolgersi a un’agenzia di Onoranze Funebri in grado di assicurare servizi di trasporti funebri via terra, via mare e via aerea avvalendosi di uno staff professionale e sensibile.
Per ricevere il passaporto mortuario è necessario inviare una richiesta all’Ufficio del Comune in cui la persona defunta risiedeva e attendere il rilascio del documento da parte del sindaco del Comune in cui è stato riscontrato il decesso. Tuttavia i documenti che accompagnano il passaporto mortuario durante il trasporto della salma è diversa a seconda della destinazione.
La salma deve essere sepolta in una delle Nazioni che aderisce alla Convenzione di Berlino del 1937 (Francia, Portogallo, Germania, Austria, Belgio, Svizzera, Repubblica Ceca, Romania, Russia, Cile, Egitto e Congo)? In quel caso serviranno l’istanza su carta da bollo inviata al sindaco del Comune in cui la persona è scomparsa; l’estratto dell’atto di morte; il permesso di seppellimento rilasciato dal Comune in cui è avvenuto il decesso; la certificazione della ATS di competenza in cui viene certificato il trattamento antiputrefattivo e l’assenza di pericolo di contagio di malattie infettive.
Per il viaggio della salma con il passaporto mortuario nei Paesi non aderenti alla Convenzione di Berlino, invece, si deve avere anche il nulla osta rilasciato dall’ambasciata del Paese di destinazione presente in Italia e la comunicazione del rilascio del passaporto alla Prefettura di Frontiera. La trafila per ottenere la documentazione necessaria al trasporto della salma in ambito internazionale è complessa e richiede il contatto con organi di competenza e interlocutori esteri.
Chiedersi chi deve rilasciare l’autorizzazione al trasporto della salma o come portare una salma in Italia potrebbe essere impegnativo e straziante. Per questo è meglio affidarsi ad agenzie con esperienza in materia.