Quando perdiamo una persona cara, la cosa più difficile da fare, mentre affrontiamo il nostro dolore, è proprio la pianificazione del suo funerale. Affidarsi a un’agenzia di pompe funebri è sempre la soluzione migliore, che vi aiuterà nel percorso a gestire ogni criticità, sia dal punto di vista logistico che da quello relativo alla preparazione di carte e documenti.
La prima cosa a cui bisogna pensare è il tipo di pratica funebre che il defunto avrebbe voluto quando ancora in vita. La tumulazione, l’inumazione e la cremazione sono le tre pratiche funebri diffuse anche da noi in Italia: come fare però a scegliere, se il defunto non ha lasciato alcuna disposizione?
Tumulazione, inumazione e cremazione
La tumulazione è forse la pratica più diffusa e consiste nel riporre il corpo all’interno di una bara in legno e zinco e poi successivamente in un loculo di calcestruzzo. L’inumazione, invece, consiste nel riporre il corpo all’interno di una bara completamente in legno e poi seppellita sotto terra. La cremazione, infine, è la riduzione del corpo in cenere: il corpo è disposto all’interno di una bara di legno grezzo e inserito all’interno di un forno crematorio.
Informazioni utili e documentazioni da compilare
Nel caso di inumazione e tumulazione, è fondamentale richiedere l’autorizzazione della sepoltura presso il comune di residenza entro e non oltre le 24 ore successive al decesso.
Per quanto riguarda, invece, la cremazione, l’urna cineraria può essere tumulata o conservata in un’abitazione. Nel primo caso, l’urna sarà di tipo tradizionale. Nel secondo caso, sarà blindata. Per fare richiesta, è necessario compilare alcune documentazioni specifiche.
C’è la possibilità, dopo la cremazione, di richiedere la dispersione delle ceneri: in quel caso, la richiesta va fatta sempre al comune di residenza che fornirà ai familiari del defunto una lista di luoghi deputati allo spargimento delle ceneri (ristretta per motivi soprattutto igienici).