Quando muore una persona cara, soprattutto se molto vicina a noi o se per esempio risultiamo unici eredi o eredi più prossimi, ci sono tante cose di cui aver cura, anche dal punto di vista burocratico. Si tratta di operazioni rognose e fastidiose che arrivano, poi, in un momento già di per sé faticoso e doloroso, quindi è molto importante rimanere il più possibile vigili.
Se muore un genitore: cosa comunicare all’INPS?
In caso di decesso di un parente stretto, occorre comunicare all’INPS alcune informazioni se il defunto beneficiava effettivamente di una pensione. In questo caso, bisogna comunicare agli uffici dell’ente che la morte della persona cara entro brevissimo termine, così da permettere all’INPS di effettuare le modifiche necessarie, che possono riguardare tanto l’interruzione quanto la variazione delle erogazioni interessate.
Questa informazione, tuttavia, è fornita solitamente dagli uffici dell’anagrafe comunale o dal medico che si occupa di redigere il certificato di morte. Sono loro, infatti, che hanno 48 ore di tempo per comunicare queste informazioni agli uffici dell’INPS, che procederanno poi come previsto e poco sopra esposto.
Che fare in caso di variazione pensionistica?
In caso di variazione pensionistica, invece, spetta agli eredi del defunto mettersi in contatto con gli uffici dell’INPS, come nel caso delle pensioni di reversibilità. In questo caso, il parente più stretto invierà le documentazioni richieste all’ente di previdenza nazionale, che successivamente ne valuterà la posizione e l’effettiva reversibilità.