Non esistono soltanto funerali cattolici. Anche chi non crede in una religione specifica, infatti, ha diritto a essere celebrato. Come funziona, però, per chi è ateo o ha espresso in vita di non volere una cerimonia religiosa, ma un funerale con rito civile? Cerchiamo di capirlo insieme.
Come si svolge un funerale con rito civile?
Se non si hanno informazioni dal defunto quando era ancora in vita, l’organizzazione della celebrazione civile – e quindi laica – è appannaggio dei parenti più prossimi. Sta a loro e ai loro desideri decidere in che modo celebrare il defunto: l’importante è farlo sempre nel pieno rispetto delle normative vigenti.
Un rito laico, ovviamente, non si celebra in chiesa o in alcun luogo di culto. È opportuno, quindi, chiedere al comune della propria città se esistono sale adibite a questo tipo di cerimonie e se è possibile prenotarle con facilità. Nelle grandi città questo problema non si pone particolarmente, ma forse nei paesini più piccoli potrebbe essere più complicato: per questa ragione, molte famiglie optano per celebrare una piccola cerimonia commemorativa nel cortile del cimitero.
Chi può officiare un funerale civile?
Può farlo chiunque: o un parente o amico stretto del defunto, oppure un funzionario prontamente fornito dagli uffici del proprio comune di riferimento. Se interessati, ci si può rivolgere all’UAAR, l’Unione degli Atei e Agnostici Razionalisti, presenti in tutta Italia e sempre disponibili a officiare cerimonie come i funerali laici.
Il grande vantaggio delle cerimonie funebri civili o laiche è l’estrema libertà. Non ci sono, infatti, vincoli particolari che riguardino lo stile, i colori, le musiche da utilizzare. Chi celebra il defunto laico, solitamente lo fa per rendere giustizia ai suoi desideri quando era in vita. Così facendo il suo ricordo resta ancora più vivo e la celebrazione ha grande valore, affettivo e non solo.