La cremazione in Italia, in epoca moderna, arriva verso la fine del 1800, grazie alla Legge Crispi, che consente questa pratica e la diffonde a livello nazionale. Per molto tempo, chi l’ha promossa lo ha fatto sia per ragioni pratiche ed economiche – cremare un corpo costa meno di tumularlo – ma anche per ragioni etiche e ambientali. Un corpo cremato, infatti, ha un impatto ambientale inferiore rispetto a un corpo che si lascia decomporre sotto terra.
Perfino la religione cattolica si è aperta a questa pratica, negli ultimi anni: prima di questo momento, infatti, ha sempre spinto per la tumulazione o inumazione, per ragioni legate al culto del corpo e dello spirito e per impedire ai fedeli di disporre dei propri resti a loro piacimento. Col tempo, però, le cose sono cambiate e si sono evolute per il meglio, al punto che oggi la cremazione è diffusa, moltissimo, in diverse parti del mondo.
Perché alcune persone non accettano la cremazione?
Forse è una credenza popolare, legata soprattutto al culto dei defunti e alla sacralità del corpo. Distruggere un corpo riducendo a cenere i suoi resti può essere visto come un atto violento e poco rispettoso per chi non c’è più. La verità, però, è che cremando un corpo in qualche modo lo salvaguardiamo dal tempo inesorabile che passa e allo stesso tempo facciamo del bene all’ambiente.
Cremazione: come disporre delle ceneri
A cremazione avvenuta, l’urna viene consegnata ai parenti più prossimi, che a questo punto hanno tre opzioni:
- l’urna può essere seppellita o conservata in un loculo all’interno di un cimitero;
- l’urna può essere conservata in casa di un cosiddetto “soggetto affidatario”;
- le ceneri possono essere disperse in un luogo deputato, come da normativa.
Nel primo caso, l’urna deve essere sigillata ma biodegradabile; nel secondo caso l’urna deve essere sigillata e blindata, così da renderne impossibile l’apertura; nel terzo caso, infine, l’urna può essere aperta ma solo previa presenza di una persona deputata a testimoniare la dispersione nei luoghi previsti dalla legge.